Pellegrinaggi fine anno catechistico
Pellegrinaggio
Parrocchia, 2/7/2019
Pellegrinaggio alla Scala Santa
Approfittando del restauro, avvenuto in questi mesi, della Scala Santa, il parroco, su suggerimento di alcune catechiste, ha pensato bene di portare lì i ragazzi della Cresima (il 28 maggio) e i bambini della Prima Comunione (il 6 giugno) a conclusione dell’anno catechistico.
E’ stata l’occasione, non solo di ammirare un luogo tra i più visitati a Roma, ma anche per pregare e riflettere sulla Passione di Gesù. La Scala Santa, formata da 28 gradini, è un luogo particolarmente importante per la cristianità, essendo legato strettamente a un evento centrale del racconto evangelico, Infatti sarebbero i gradini calcati da Cristo nel palazzo di Ponzio Pilato a Gerusalemme dopo la flagellazione.
Noto come il “santuario della Passione di Cristo”, il luogo deve questo nome al fatto che Gesù si sarebbe recato dal governatore romano della Giudea dopo essere stato flagellato: quindi alcune gocce di sangue sarebbero impresse all’interno degli scalini, da considerarsi quindi come una preziosa reliquia.
L’intera struttura fu portata da Gerusalemme a Roma per volere di Santa Elena Imperatrice, madre di Costantino, nel IV secolo, e da allora fedeli provenienti da ogni parte del mondo salgono i gradini sulle ginocchia, in segno di rispetto e devozione.
La visita alla Scala Santa è stata ancora più bella, perché dall’11 aprile è tornata visibile nella sua forma originale: è stata infatti temporaneamente rimossa la protezione lignea che Papa Innocenzo XIII aveva fatto applicare per protezione.
Ringraziamo il sacerdote passionista P. Guerra per la sua disponibilità a far capire meglio la bellezza e la grandezza del luogo e per averci data l’opportunità di celebrare la S. Messa.
Dopo siamo andati a visitare la Basilica di S. Giovanni in Laterano e la Chiesa di Santa Croce in Gerusalemme.
La basilica di Santa Croce in Gerusalemme è una delle sette chiese di Roma facente parte del tradizionale itinerario di pellegrinaggio reso celebre da san Filippo Neri.
Il motivo della visita a questa basilica perché conserva reliquie importanti della Passione di Gesù. S. Elena vi fece edificare una cappella, isolata rispetto al complesso centrale, dove ripose i resti della S. Croce da lei rinvenuti e qui riportati da Gerusalemme. Anche se la chiesa era situata ai margini della città, divenne meta di pellegrinaggi in virtù dell'immensa importanza storica e religiosa delle reliquie: frammenti della Croce stessa, cioè tre pezzi del legno ed un chiodo, due spine della corona, parte dell'iscrizione di Ponzio Pilato in latino, ebraico e greco, "Gesù di Nazareth re dei giudei", frammenti della colonna della flagellazione, la spugna imbevuta d'aceto usata per dissetare Gesù ed uno dei 30 denari di Giuda.
I ragazzi li abbiamo visti interessati e incuriositi, soprattutto nel percorrere, pregando in ginocchio, la Scala Santa, nonostante la lunga attesa prima di essere ammessi al suo interno.
Mercoledi 29 Maggio, invece, siamo andati in pellegrinaggio con i bambini della PrimaConfessione, presso il Santuario Diocesano di Ceri, dedicato a Maria Immacolata Madre di Misericordia. Oltre che per ringraziare Maria per il percorso catechistico fatto insieme nell’anno 2018/19, è stato anche un modo per far conoscere il Santuario stesso. Ringraziamo il Rettore Don Riccardo per la sua disponibilità nel far conoscere questa realtà della nostra Diocesi e per l’accoglienza riservata ai ragazzi. Alcuni cenni storici sul Santuario: alcune fonti affermano che la chiesa sia stata dedicata alla Madonna fin dall’inizio. È certo che già nel XVII secolo fosse intitolata alla Immacolata Concezione , prima quindi che nel 1854 venisse proclamato il dogma. Questo risulta da documenti di visite pastorali a Ceri del vescovo di Porto e Santa Rufina nel 1661 e nel 1682. Diventa Santuario Mariano Diocesano il 7 dicembre 1986 per volere dell'allora vescovo di Porto-Santa Rufina, Mons. Diego Bona, con il titolo "Santuario della Madonna di Ceri", con riferimento all’ icona della Madonna con Bambino venerata nella chiesa. Il 24 aprile 1992 Papa Giovanni Paolo II benedice la corona d’oro offerta dai devoti per ornare l'icona, corona che oggi non è più nel quadro, riportato allo stato originario. Il titolo di Madre di Misericordia è dato dal Vescovo di Porto-Santa Rufina Mons. Antonio Buoncristiani: il 7 aprile 1999 firma un decreto che stabilisce la festa della Madre di Misericordia, Patrona della Diocesi, per il sabato seguente la festa della Natività di Maria, che è l’8 settembre.