Riflessioni sull'Immacolata
B.V.M. Immacolata
Parrocchia, 15/11/2019
FESTA DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE
Possiamo definire questa festa in tanti modi:
a. È la storia di una donazione totale ad un piano tracciato da Dio;
b. E’ la solennità che intende festeggiare la riuscita del “sì” di Dio: l’uomo ha bocciato il piano di Dio e Dio non ha rinnegato il proprio “sì”.
c. E’ la festa della nostra riuscita: il mondo del rifiuto ha offerto uno spazio di accoglienza;
d. E’ la festa del rimorso: l’immagine della Vergine Immacolata diventa lo specchio delle nostre occasioni mancate, dei rifiuti opposti alla proposta più esaltante. La festa di oggi può diventare memoria tormentosa delle nostre possibilità inutilizzate. Infatti gli “angeli”, cioè gli annunci, ci sono anche per noi, il fatto è che preferiamo ignorarli. Dio continua a cercarci. Lui ci domanda non che cosa abbiamo da offrire, ma se siamo disposti a ricevere. La nostra risposta, a volte, si fa attendere.
e. E’ la festa della nostalgia: di ciò che potremmo essere e non siamo.
Il vangelo dell’annunciazione ci presenta l’obbedienza di Maria come un “sì” che esprime la sua totale donazione a Dio, un “sì” semplice, ma totale; non è passiva rassegnazione, ma attivo dinamismo, un “sì” generoso di servizio all’umanità, un “sì” consapevole che non esclude la ricerca di spiegazioni e un “sì” deciso e coraggioso, però non senza una certa paura.
Con questo “si” Maria è cosciente della sua vocazione e del suo destino, è testimone e strumento dell’evento messianico, è il segno della totale scelta per Dio, è il simbolo della lotta al serpente.
Inoltre con questo “si” Maria dimostra di essere la donna dell’ascolto e dell’attenzione e la donna disponibile a lasciarsi interpellare dalla nuova situazione. In questo modo diventa il compimento e l’attuazione della profezia;
Il Vangelo dell’Annunciazione ci offre cinque lineamenti del volto spirituale di Maria:
è Vergine, è Sposa a Giuseppe è Piena di grazia, un dono altissimo, un’azione divina che trasforma questa semplice creatura nel tempio di Dio, è Madre del Signore e Serva del Signore.
Possiamo dire che il Vangelo dell’Annunciazione è il vangelo dell’impegno, del servizio e non del potere;
L’attore principale è Dio: è il divino che fa irruzione nella storia, e in questo modo si riapre il dialogo tra cielo e terra e con lo Spirito Santo che scenderà su Maria, l’ Annunciazione diventa la Pentecoste di Maria.
P. Leonardo